giovedì 4 febbraio 2010

comunicato stampa: Chiusura mentale
















L'Amministrazione Comunale di Piove di Sacco sta portando a termine il suo obiettivo: eliminare le politiche giovanili dalla città. Il L'I.c.e.o. (ricordiamo, acronimo di Laboratorio Interculturale di Comunicazione ed Espressione Originale), che vive da cinque anni, sta per essere snaturato, privato del suo contenuto, i giovani, ed è destinato probabilmente a diventare un contenitore vuoto.

Proprio le parole del Sindaco Alessandro Marcolin, riportate anche nel comunicato stampa comunale n. 11 del 1° febbraio 2010, (che riferisce dell'incontro del Sindaco, tenutosi in data 29 gennaio 2010, con le Associazioni firmatarie della convenzione del progetto «L’i.c.e.o.») spiegano: “[...] Negli anni precedenti, la valorizzazione delle forme di espressione e di comunicazione giovanile, pur inserite nella semantica del progetto, ha lasciato il posto a modalità di aggregazione con un taglio socio-educativo prevalentemente indirizzato ai minori. Le attività proposte dal L’i.c.e.o., secondo la prospettiva del Sindaco, devono invece puntare sul soddisfacimento dei desideri di conoscenza, di formazione, di maturazione e soprattutto di crescita culturale espressi dai giovani di tutte le età piuttosto che sulla risposta al semplice bisogno di avere un posto dove ritrovarsi e stare insieme”.

Il Sindaco, inoltre, all'incontro con le Associazioni, dopo aver letteralmente “buttato fuori” dalla Sala dei Melograni due persone a lui inspiegabilmente sgradite (un rappresentante dell'Associazione Le Formiche e il tecnico dedicato alle registrazioni della sala prove, quest'ultimo invitato via lettera dallo stesso Assessore alla Cultura e Identità Veneta Lorena Stevanato!!!) ha spiegato che:

  • il dibattito pubblico tanto richiesto non si farà perché “non sono i cittadini a convocare il Sindaco, semmai è il Sindaco che convoca i cittadini”;
  • un centro aggregativo nella Saccisica e a Piove di Sacco risulta inutile;
  • non è il Comune che si deve occupare di aggregazione. Il Comune non deve intervenire contro la disgregazione giovanile, non deve operare a livello di prevenzione del disagio, non ha responsabilità educative perché tutto ciò è demandato ad altri, in primis alle famiglie e parrocchie;
  • la sala prove viene trasferita al Palazzetto dello Sport di Sant'Anna, totalmente scissa dal centro aggregativo
  • in accordo con l'assessore Stevanato, il Comune di Piove di Sacco non può accollarsi l'onere di occuparsi dei giovani della Saccisica e dei comuni intorno. Gli investimenti dell'Amministrazione Comunale Piovese saranno indirizzati esclusivamente a giovani del paese, non del territorio della Saccisica rifiutando così un intervento integrato che potrebbe essere realizzato in collaborazione con i comuni limitrofi (pensiamo al già esistente Bacino Bibliografico della Saccisica, o alla presenza di numerosi ragazzi del territorio che si ritrovano nelle scuole superiori)
  • il 26 febbraio ci sarà un altro incontro: verranno convocate tutte le Associazioni iscritte all'Albo comunale nel settore Cultura. Solo loro potranno fare proposte per il nuovo centro culturale
  • ancora non si sa quando il nuovo centro verrà aperto e tantomeno dove!

In sostanza, l'aggregazione, non solo giovanile, per il Sindaco Marcolin equivale a fumo negli occhi.

Ma come si può fare cultura a prescindere dal confronto, dalla comunicazione, insomma, senza condivisione? Piove di Sacco non necessita forse di uno spazio comunale in cui siano promossi l'incontro e la relazione fra i giovani, che abbia degli educatori che siano il collante e i promotori di attività e di relazioni significative all'interno dello spazio stesso?

Non è un valore aggiunto avere uno spazio in cui si garantisca una condivisione "sana" e protetta del tempo libero? No, meglio che i giovani si ritrovino al bar.


Sulle proposte e sulle attività del L'Iceo si può discutere, si può migliorare, si può innovare, ma non ci può essere crescita culturale senza aggregazione e un po' di sana “originalità”!


Continuiamo a ritenere che i giovani siano una grande risorsa per lo sviluppo della nostra città”.

(fonte: programma Marcolin 2009)


7 commenti:

  1. Rifacendomi alla frase:
    "non sono i cittadini a convocare il Sindaco, semmai è il Sindaco che convoca i cittadini”

    Ricorderei al Sindaco che in quanto Sindaco, è il "rappresenate del popolo" o almeno dovrebbe esserlo ed è per questo che dal Popolo è stato votato ed eletto. Ma alla luce della frase sovracitata, direi che il Sindaco è il rappresentante di sè stesso visto che non ha preso minimamente in considerazione le esigenze del Popolo che si è appellato esplicitamente alle sue competenze e più volte perchè salvasse il L'i.c.e.o.
    Per questo mi viene da dire che il Sindaco di Piove è il rappresentante di sè stesso per cui non mi stupirei se la prossima volta si votasse da solo.

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  2. Classica espressione di una politica al negativo. Non il "fare assieme" ma l'"evitare che". Garantire lo spazietto privato in cui ogni cittadino possa farsi i suoi comodi -basta non interferire con l'operato dei capi- ed evitare accuratamente ogni forma di associazionismo.
    Sommiamo poi "l'inutilità dell'arte"... (perchè se il l'iceo fruttasse soldi al comune figuriamoci se non l'avrebbe protetto -peraltro neppure era un peso economico. Dunque la chiusura manco a quello si può imputare..!)

    vorrei capire poi in base a quale criterio un centro aggregativo è inutile. Ce ne sono troppi per caso? escluderei dal conteggio i bar e i luoghi pubblici per ovvi motivi. Che rimane? le parrocchie? no no no, sto parlando di qualcosa di laico... (cfr il fatto che l'educazione spetti alle parrocchie. Ma quindi sottintendiamo educazione cristiana? continuiamo a far finta che non ci siano arabi, cinesi e altri cittadini stranieri nel nostro comune, come in molti altri, quasi tutti ormai? l'interculturalismo disturba un po' troppo l'ordine stabile e rassicurante che molti prediligono, chi per quieto vivere e pensare, chi per pigrizia governativa, chi per ignoranza...)
    La biblioteca? ma non è certo adatta a tutte le attività che si svolgevano all'interno dell'iceo.

    Ma insomma, da come la faccenda è stata gestita all'inizio è evidente che la chiusura è motivata fino a un certo punto. Sicurezza, e fin qui non ci piove. Ma allora, quale la difficoltà di trovare un luogo alternativo? O semplicemente nel dire quando e dove sarà riaperto?

    Anche a non voler pensare male sembra proprio che la dimensione del pubblico voglia essere programmaticamente nullificata. Pure con una certa arroganza, dato che il famoso consiglio comunale durante il quale si sarebbe dovuto discutere dell'argomento (e non era certo una novità dell'ultimo minuto) lo si è elegantemente glissato. Di fronte a tutti i ragazzi che in questo centro ci hanno lavorato e vissuto.

    e della casa delle associazioni vogliamo parlarne?
    salvo poi far disegnare ai bimbi i leoni di san marco...

    il fatto è che il centro aggregativo puzza tanto di "autogoverno", di autonomia e di iniziativa. Insegna un certo tipo di impegno alla cosa pubblica che evidentemente non è gradito all'amministrazione, la quale pare identificarsi verso una forma di società per azioni, per cui si vende, si guadagna e si conserva poi lo spazio acquisito, lo si normalizza e controlla, da cui l'eliminazione del fattore di disturbo che può generarsi da un centro aggregativo qualsiasi.
    Non che la questione delle casse del comune sia da disprezzare. Al limite è criticabile la gestione delle stesse.

    In realtà nulla di nuovo. Solo la massima espressione di una forma di fare "politica" che vige da tempo

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  3. Ciao, avete visto che sul sito del comune di Piove
    c'è una pagina chiamata "Ditelo al sindaco" dove è possibile porre domande?
    http://h.comune.piovedisacco.pd.it/helpdesk.php?azione=latest

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  4. di fronte a tale arroganza dovete occupare il liceo, (come ai vecchi tempi)

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  5. Walter... lo sappiamo da un pò che c'è quella opzione, però tutte le domande, ovviamente, vengono "filtrate"!! Prova a scrivere tu, in quanto utente della sala prove, al limite!

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  6. Atteggiamento perfettamente in linea con quello dei livelli politici nazionali.
    Ciò che disturba va soppresso e sostituito con proposte conformi alle direttive (chiesa, parrocchie, bar...)
    Nessuno stupore, solo che dai livelli locali ci si aspetterebbe una maggiore vicinanza alla gente.

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  7. Caro Sindaco,
    Sono un liberale, in un paese che di liberale non ha nulla.
    Ho votato Lei, Marcolin, considerandoLa persone dedita alla crescita economica e culturale di Piove di Sacco.
    L'atteggiamento che Lei manifesta nei confronti del Liceo, caro Marcolin, mi delude; ho l'impressione che il tuo approccio alla questione sia esclusivamente da politicante, più che da rappresentante degli abitanti di Piove di Sacco.
    Ho l'impressione che Lei sottovaluti l'importanza delle politiche giovanili e la loro organizzazione.
    Come pensa di far crescere delle persone civicamente responsabili se la Sua politica è improntata esclusivamente alla limitazione della loro voglia di comunicare, di quella splendida capacità che solo i giovani hanno di interpretare in maniera realmente originale la vita comune?
    Francamente non ho grandi speranze sul fatto che Lei voglia leggere la mia e le altre opinioni sull'argomento considerata la grave incapacità di comprendere il punto di vista di questi ragazzi.
    La saluto, comunque, con cordialità.
    Un Suo ex elettore.
    Claudio

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