PIOVE DI SACCO. Nei giorni scorsi Elisabetta Tamiazzo, responsabile delle attività del centro aggregativo L’iceo, aveva riferito di un colloquio informale con il vicesindaco Andrea Recaldin (nella foto) che aveva esortato i ragazzi a proseguire nella loro civile battaglia per chiedere un incontro con il sindaco Sandro Marcolin. «E’ vero che ho detto che il L’iceo di Piove non ha nulla a che vedere con un centro sociale - conferma Recaldin - tuttavia nego di aver mai frequentato centri sociali. Quanto al L’iceo, la mia idea si fonda sul convincimento che così come i ragazzi hanno il sacrosanto diritto di esprimere le loro idee, altrettanto l’amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile dove si ritrovavano, si sta impegnando a ripensare e rivedere il capitolo delle politiche giovanili. Mi sto adoperando, insieme al sindaco e alla giunta, sia per reperire una collocazione alternativa, sia per definire progetti più qualificati, più innovativi e aperti a tutte le componenti culturali. La soluzione non dovrebbe prescindere da un confronto sincero e privo di strumentalizzazioni». Appunto per questo i ragazzi e i loro genitori chiedono da mesi un incontro pubblico.
Elena Livieri
il mattino di Padova — 26 gennaio 2010 pagina 26 sezione: PROVINCIA
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