sabato 16 gennaio 2010

La lettera. Agendo così per i giovani restano solo spritz e sballo del sabato sera

il mattino di Padova — 15 gennaio 2010 pagina 30 sezione: PROVINCIA

Abbiamo sentito la necessità di scrivere queste poche righe per esprimere tutto il nostro disappunto in merito a un fatto grave che sta accadendo nella nostra città e che denota la cecità di alcuni amministratori che in nome di falsi preconcetti, ridicole scuse e stupide formalità, forti di un mandato popolare, pretendono di governare come neanche nel peggiore dei regimi si usa più fare. I fatti sono questi: circa 5 anni fa in un vecchio e nobile palazzo precedentemente adibito per molte generazioni a luogo d’istruzione, ovvero il liceo scientifico Albert Einstein, con alcuni interventi di ristrutturazione si è creato uno spazio di aggregazione giovanile con una sala prove per gruppi musicali dotata di impianti di registrazione e strumenti vari, denominato L’I.CE.O. (http: //www.myspace.com/lab-liceo) nonché di uno sportello di aiuto per l’immigrato. L’elenco delle attività svolte è lunghissimo, tutte tese allo sviluppo psico-intellettuale dell’adolescente, cercando nel contempo di stimolarne la creatività. In questi anni la partecipazione dei ragazzi è cresciuta, tanto che si contano circa 60 gruppi musicali che usufruiscono della sala prove e tutte le iniziative sono sempre seguitissime, il tutto autogestito ma sotto il controllo vigile delle istituzioni comunali. Ora, improvvisamente, senza un vero perché, il signor sindaco di Piove di Sacco e la sua giunta decidono che il 31.12.2009 tutto questo deve finire. Ogni amministratore che agisce responsabilmente dovrebbe, prima di mettere sulla strada questi giovani, prima di negare a qualsiasi cittadino un servizio che funziona, provvedere a fornire un altro spazio con le medesime funzioni e i medesimi servizi. Mentre oltre a non proporre una valida e condivisa alternativa, si ostinano a non fornire una spiegazione pubblica a tutto ciò. Non vogliamo pensare si tratti di un’azione bassamente ideologica, atta a stroncare questa attività solo perché fortemente voluta e promossa dalla precedente amministrazione. Non vogliamo credere che, pur essendo una struttura aperta con attività chiare e trasparenti, fruibile da chiunque senza alcuna preclusione e limitazione, tranne quella del rispettare le regole del luogo ospitante e del convivere civile, sia il cieco e bieco pregiudizio a guidare il loro agire. Abbiamo un figlio di 17 anni che frequenta quello spazio, vivo in questa città, paghiamo le tasse e potremmo anche aver votato per l’attuale amministrazione, ma la domanda che ci sorge spontanea è: perché chiuderlo? In conclusione, l’alternativa che questa Amministrazione offre a tutti questi ragazzi è lo spritz delle cinque, la discoteca dalle 23 alle 5 del mattino e tanto sano divertimento con lo sballo del sabato sera! Un padre e una madre angosciati. - Gabriele Quagliato / Luigina Mezzalana

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